1. L’operazione prevista dal Governo per la piccola media impresa (PMI) rischia di esaurirsi in tempi molto brevi, perché è di fatto fine a se stessa. Inoltre, è molto onerosa, dal momento che vengono impiegate complessivamente somme di denaro molto importanti.
2. Una PMI, alla ripresa dell’attività lavorativa, in questo mese di maggio, si trova con una consistente riduzione del fatturato per effetto del blocco delle vendite; e con una prospettiva, sul futuro fatturato, realisticamente in diminuzione rispetto agli standard pregressi.
3. Diversamente dalla modestia dei ricavi, per la nostra impresa l’ammontare dei costi non si è sostanzialmente modificato, salvo per gli effetti della Cassa integrazione guadagni straordinaria che, tuttavia, appaiono molto limitati nel tempo.
4. Dunque, di fronte a un significativo calo di fatturato, l’operazione tesoreria a breve non sostiene la capacità reddituale dell’impresa; e quindi neppure dei suoi equilibri economici e finanziari. Per un reale sostegno all’impresa occorre ricostruire i predetti equilibri. Solo così, l’azienda potrà avere un avvenire solido.
5. Conseguentemente, l’intervento a sostegno della PMI dovrebbe riguardare l’azzeramento e/o la riduzione di componenti negative del conto economico sia del 2020 sia del 2021. Ad esempio, per fare un’ipotesi:
a) riduzione delle imposte dirette del 50% con pagamento del saldo nell’esercizio 2022;
b) esenzione dei contributi relativi al costo del lavoro a carico dell’impresa per l’esercizio 2021 e 2022;
c) CIG applicabile fino al 30/6/21, che può essere estesa o ridotta in funzione dell’andamento del fatturato;
d) riduzione del 50% del canone di locazione dei locali dedicati alla produzione, onere a carico dell’Erario (compensazione nella dichiarazione dei redditi).
6. L’intervento indicato incide positivamente anche sull’equilibrio finanziario, riducendo le uscite monetarie.
7. Tradizionalmente una manovra congiunturale si fermerebbe a questi interventi. Bisognerebbe, invece, cogliere l’opportunità di superare la mera assistenza per affiancare l’impresa con un’azione innovativa di politica industriale.
(Tratto da www.politicainsieme.com)
2. Una PMI, alla ripresa dell’attività lavorativa, in questo mese di maggio, si trova con una consistente riduzione del fatturato per effetto del blocco delle vendite; e con una prospettiva, sul futuro fatturato, realisticamente in diminuzione rispetto agli standard pregressi.
3. Diversamente dalla modestia dei ricavi, per la nostra impresa l’ammontare dei costi non si è sostanzialmente modificato, salvo per gli effetti della Cassa integrazione guadagni straordinaria che, tuttavia, appaiono molto limitati nel tempo.
4. Dunque, di fronte a un significativo calo di fatturato, l’operazione tesoreria a breve non sostiene la capacità reddituale dell’impresa; e quindi neppure dei suoi equilibri economici e finanziari. Per un reale sostegno all’impresa occorre ricostruire i predetti equilibri. Solo così, l’azienda potrà avere un avvenire solido.
5. Conseguentemente, l’intervento a sostegno della PMI dovrebbe riguardare l’azzeramento e/o la riduzione di componenti negative del conto economico sia del 2020 sia del 2021. Ad esempio, per fare un’ipotesi:
a) riduzione delle imposte dirette del 50% con pagamento del saldo nell’esercizio 2022;
b) esenzione dei contributi relativi al costo del lavoro a carico dell’impresa per l’esercizio 2021 e 2022;
c) CIG applicabile fino al 30/6/21, che può essere estesa o ridotta in funzione dell’andamento del fatturato;
d) riduzione del 50% del canone di locazione dei locali dedicati alla produzione, onere a carico dell’Erario (compensazione nella dichiarazione dei redditi).
6. L’intervento indicato incide positivamente anche sull’equilibrio finanziario, riducendo le uscite monetarie.
7. Tradizionalmente una manovra congiunturale si fermerebbe a questi interventi. Bisognerebbe, invece, cogliere l’opportunità di superare la mera assistenza per affiancare l’impresa con un’azione innovativa di politica industriale.
(Tratto da www.politicainsieme.com)
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