In media virus



    9 Marzo 2020       1

Il coronavirus sta facendo una serie di danni, alla salute e all'economia. Ed è diventato l'incontrastato protagonista dei mezzi d'informazione. È persino riuscito nella mission impossible di silenziare completamente Renzi e quasi completamente Salvini...

Purtroppo però ci ha dimostrato che una delle vere pestilenze della nostra epoca è il sensazionalismo dei media. Unito a logiche di guadagno ad ogni costo, che portano a decuplicare il prezzo di una mascherina sterile o di un flacone di Amuchina, ma anche a trasmettere in prima serata (su La7) un film catastrofista su un virus, arrivato dall'Africa portato da una scimmietta, che si diffonde in una comunità e uccide tutti i contagiati in poche ore. Quello che ci vuole per tranquillizzare …

Il nostro interesse non è però sulla fiction: guardiamo alla realtà, quella che dovrebbe essere raccontata dagli organi di informazione. Parti di un sistema ormai drogato, perennemente a caccia di scoop, da scovare e diffondere un giorno, un'ora o un minuto prima dei concorrenti. Esponendosi a magre epocali, inghiottite però nell'incessante profluvio degli eventi e del quotidiano tzunami di parole che li assedia.

Sarebbe ovviamente ingeneroso e qualunquista fare di ogni erba un fascio e accomunare seri professionisti e cialtroni. Ma abbiamo sentito dare per certa la notizia (Paolo Liguori, TgCom24) che il virus è stato creato in un laboratorio militare cinese, una bufala colossale.

Abbiamo sentito il TG3 Piemonte aprire con la notizia del primo decesso a Torino per coronavirus e con le stesse orecchie abbiamo sentito smentire la notizia dalla stessa giornalista dieci minuti dopo: “Il decesso non è stato causato da coronavirus”. In passato per una notizia non verificata si rischiava il licenziamento...

Abbiamo visto un inviato del TG4 piazzato davanti a un ospedale milanese – come, ai tempi di Tangentopoli, Paolo Brosio bivaccava davanti a Palazzo di Giustizia – chiedere la linea al conduttore per segnalare l'ingresso di un'ambulanza nel Pronto Soccorso... Nelle scuole di giornalismo spiegavano che un cane che morde un uomo non fa notizia, ma un uomo che morde un cane sì. Ma che notizia sarebbe un'ambulanza che entra in Pronto Soccorso?...

Sono stati sinora contagiati – oltre a comuni cittadini – medici infermieri e volontari, dipendenti assessori presidenti di Regione. Al momento non risultano esserci dei giornalisti, neppure quelli che stazionano al confine delle zone rosse o che si accalcano per mettere i microfoni sotto il naso del politico o del virologo di turno. Ma certamente ne arriveranno: dopo tutto, come ben dicevano i latini, “in media stat VIRUS”.


1 Commento

  1. Il virus sta colpendo gli esponenti politici presenzialisti che toccando mani, dandosi pacche sulla schiena, parlandosi all’orecchio hanno ricevuto e diffuso il virus. E’ la legge del contrappasso o meglio l’eterogenesi dei fini?

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