Ruini: “La Chiesa dialoghi con Salvini”



Intervista di Aldo Cazzullo    5 Novembre 2019       2

Sta facendo molto discutere l'intervista che il cardinal Camillo Ruini ha rilasciato al “Corriere della Sera”, specie nella parte in cui dà in qualche modo un'apertura di credito a Matteo Salvini e alla sua Lega, partito che alle ultime elezioni europee ha raccolto quasi un terzo dei voti tra i cattolici praticanti. Riproduciamo proprio questa parte dell'intervista perché ciascuno possa farsi un'idea di prima mano.

(…) Eminenza, sul «Corriere» Ernesto Galli della Loggia ha scritto (qui il link) che il voto in Umbria certifica «l’inconsistenza del richiamo politico di segno cattolico-democratico, nonostante l’impegno diretto della Chiesa». È d’accordo?
«In questi mesi Galli della Loggia ha scritto vari articoli molto acuti e penetranti. Penso anch’io che il “cattolicesimo democratico”, in concreto il cattolicesimo politico di sinistra, in Italia abbia sempre meno rilevanza. Sarei invece più cauto a parlare di impegno diretto della Chiesa».

In Umbria non c’è stato?
«Ha riguardato solo quella parte di uomini di Chiesa che sono a loro volta orientati a sinistra».

Ha l’impressione che i cattolici nella politica italiana non contino molto?
«Sì, oggi è così. E non per caso. Ma spero che non si tratti di una situazione irreversibile».

Dopo la fine della DC e dell’unità politica dei cattolici, lei scelse la strada di influenzare gli schieramenti, in particolare il centrodestra. Non se n’è pentito?
«Non mi sono pentito. Senza mitizzarla, quella strada ha portato dei frutti. Si è trattato di sottolineare contenuti molto importanti, non solo per i cattolici, e di chiedere alle forze politiche di impegnarsi su di essi, o almeno di non contrastarli. Questa linea ha avuto maggiori adesioni nel centrodestra, ma ne ha trovate anche nel centrosinistra».

Cosa dovrebbero fare oggi i cattolici per far sentire la propria voce? Con il proporzionale non potrebbero fondare un loro partito?
«Domanda difficile. Non è questo il tempo per dar vita a un partito dei cattolici. Mancano i presupposti: per il pluralismo molto accentuato all’interno della Chiesa stessa, e per la sua giusta ritrosia a coinvolgersi nella politica. I cattolici possono però operare all’interno di quelle forze che si dimostrino permeabili alle loro istanze. È una strada oggi più faticosa di ieri, perché la scristianizzazione sta avanzando anche in Italia; ma non mi sembra una strada impossibile».

Salvini è così cattivo come lo dipingono? È possibile il dialogo con lui? O deve cambiare linea sui migranti?
«Non condivido l’immagine tutta negativa di Salvini che viene proposta in alcuni ambienti. Penso che abbia notevoli prospettive davanti a sé; e che però abbia bisogno di maturare sotto vari aspetti. Il dialogo con lui mi sembra pertanto doveroso, anche se personalmente non lo conosco e quindi il mio discorso rimane un po’ astratto. Sui migranti vale per Salvini, come per ciascuno di noi, la parola del Vangelo sull’amore del prossimo; senza per questo sottovalutare i problemi che oggi le migrazioni comportano».

Sbaglia a baciare il rosario?
«Il gesto può certamente apparire strumentale e urtare la nostra sensibilità. Non sarei sicuro però che sia soltanto una strumentalizzazione. Può essere anche una reazione al “politicamente corretto”, e una maniera, pur poco felice, di affermare il ruolo della fede nello spazio pubblico». (…)

Per leggere l'intervista completa, clicca qui.


2 Commenti

  1. Fomentare odio ed ostentare il rosario è una delle cose più odiose e contraddittorie che si possa fare. Date a Cesare quel che è di Cesare. Ogni credente deve rabbrividire di fronte alla strumentalizzazione dei simboli religiosi. Ora che un cardinalone come Ruini minimizzi questo gesto in nome di un dialogo filo leghista lascia sconcertati.

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