A metà giugno si è svolto a Caltagirone un importante convegno per ricordare il centenario del Partito popolare italiano e la figura del fondatore Luigi Sturzo a 60 anni dalla morte. Con il titolo “L'attualità di un impegno nuovo” sono stati ricordati – e resi vivi nella realtà odierna – i valori del popolarismo sturziano, organizzati sui 12 punti del programma. Ora sono stati resi disponibili gli atti del Convegno, raccolti nel sito www.centenariosturzo.org. Un ampio materiale da scaricare, leggere e applicare nel dibattito odierno.
Pubblichiamo qui di seguito la significativa “Dichiarazione finale”.
Nella nostra stagione, che segna “un cambiamento d’epoca” (Papa Francesco, Firenze 2015), l’Appello di don Luigi Sturzo “A tutti gli uomini liberi e forti”, apparso cento anni fa in un tempo di grande rivolgimento mondiale, è fonte ancora oggi d'ispirazione e di spinta propulsiva.
Molte e importanti sono le suggestioni che derivano da quell’Appello e dai 12 Punti programmatici proposti. Essi trovano un elemento unificatore in una forte tensione spirituale e morale, fondata sui “saldi principi del cristianesimo”, che attendono di essere incarnati in ogni diversa epoca storica e dunque nel tempo presente.
Dalla lettura condivisa dell'Appello, emergono tre prospettive e due impegni.
Le prospettive:
a) Il coraggio di una proposta non ideologica, né retorica, ma aperta e inclusiva, che parta e arrivi al vissuto delle persone e delle comunità, del popolo così com’è, nel suo essere e nel suo miglior divenire.
b) Un modo responsabile di stare “uniti e insieme” di fronte alle questioni sociali e politiche, concreto e fiducioso. Don Sturzo chiama le cose con il loro nome, non sfugge alla drammaticità del momento e propone un progetto di azione che risponda a una precisa visione della realtà.
c) Una continua e condivisa analisi dei processi storici che regolano la vita di una società e di una democrazia; un dinamismo basato su fatti che devono essere adeguatamente studiati.
Gli impegni:
1) Una franca denuncia dell'attuale questione che investe il corpo sociale e che minaccia le fondamenta della stessa democrazia. Nessuno, oggi, è in grado di dare voce allo smarrimento e al malcontento che la società italiana ed europea vivono. Siamo di fronte alla drammatica urgenza della forte disoccupazione; dell’invecchiamento della popolazione; della difficoltà di sviluppare politiche d'integrazione per gli immigrati e di sostegno ai giovani senza lavoro che continuano a fuggire dal nostro Paese. È questione sociale, che tocca vaste fasce della popolazione, tra cui i ceti medi di tutte le società europee e occidentali; è questione di crisi di rappresentanza dei corpi intermedi, a partire dalla famiglia; è questione economica, con il venir meno di molte delle progettualità pubbliche e private che davano la possibilità di elevarsi dalla miseria culturale ed economica in forza dei propri meriti.
2) Un'intesa tra tutti gli “uomini liberi e forti”, per dare risposte alle questioni di oggi, italiane, europee e globali. Occorre continuare a sviluppare i 12 Punti dell'Appello, come qui a Caltagirone abbiamo cercato di fare, sui tre piani: socio-culturale, istituzionale e politico; distinti nell’azione ma connessi nel pensiero e nella comunicazione. Come i 12 Punti sono frutto della convergenza di tanti e diversi, così un’intesa tra distinte ma convergenti realtà può mettere al servizio di tutti una piattaforma di formazione e di esperienze a sostegno di un'azione unitaria. Un luogo di amicizia, crescita della conoscenza e coscienza dei singoli, che divenga forma d'impegno comunitario per il progresso sociale e per il bene comune.
Il Comitato Promotore e Scientifico del Centenario dell’Appello ai Liberi e Forti
Pubblichiamo qui di seguito la significativa “Dichiarazione finale”.
Nella nostra stagione, che segna “un cambiamento d’epoca” (Papa Francesco, Firenze 2015), l’Appello di don Luigi Sturzo “A tutti gli uomini liberi e forti”, apparso cento anni fa in un tempo di grande rivolgimento mondiale, è fonte ancora oggi d'ispirazione e di spinta propulsiva.
Molte e importanti sono le suggestioni che derivano da quell’Appello e dai 12 Punti programmatici proposti. Essi trovano un elemento unificatore in una forte tensione spirituale e morale, fondata sui “saldi principi del cristianesimo”, che attendono di essere incarnati in ogni diversa epoca storica e dunque nel tempo presente.
Dalla lettura condivisa dell'Appello, emergono tre prospettive e due impegni.
Le prospettive:
a) Il coraggio di una proposta non ideologica, né retorica, ma aperta e inclusiva, che parta e arrivi al vissuto delle persone e delle comunità, del popolo così com’è, nel suo essere e nel suo miglior divenire.
b) Un modo responsabile di stare “uniti e insieme” di fronte alle questioni sociali e politiche, concreto e fiducioso. Don Sturzo chiama le cose con il loro nome, non sfugge alla drammaticità del momento e propone un progetto di azione che risponda a una precisa visione della realtà.
c) Una continua e condivisa analisi dei processi storici che regolano la vita di una società e di una democrazia; un dinamismo basato su fatti che devono essere adeguatamente studiati.
Gli impegni:
1) Una franca denuncia dell'attuale questione che investe il corpo sociale e che minaccia le fondamenta della stessa democrazia. Nessuno, oggi, è in grado di dare voce allo smarrimento e al malcontento che la società italiana ed europea vivono. Siamo di fronte alla drammatica urgenza della forte disoccupazione; dell’invecchiamento della popolazione; della difficoltà di sviluppare politiche d'integrazione per gli immigrati e di sostegno ai giovani senza lavoro che continuano a fuggire dal nostro Paese. È questione sociale, che tocca vaste fasce della popolazione, tra cui i ceti medi di tutte le società europee e occidentali; è questione di crisi di rappresentanza dei corpi intermedi, a partire dalla famiglia; è questione economica, con il venir meno di molte delle progettualità pubbliche e private che davano la possibilità di elevarsi dalla miseria culturale ed economica in forza dei propri meriti.
2) Un'intesa tra tutti gli “uomini liberi e forti”, per dare risposte alle questioni di oggi, italiane, europee e globali. Occorre continuare a sviluppare i 12 Punti dell'Appello, come qui a Caltagirone abbiamo cercato di fare, sui tre piani: socio-culturale, istituzionale e politico; distinti nell’azione ma connessi nel pensiero e nella comunicazione. Come i 12 Punti sono frutto della convergenza di tanti e diversi, così un’intesa tra distinte ma convergenti realtà può mettere al servizio di tutti una piattaforma di formazione e di esperienze a sostegno di un'azione unitaria. Un luogo di amicizia, crescita della conoscenza e coscienza dei singoli, che divenga forma d'impegno comunitario per il progresso sociale e per il bene comune.
Il Comitato Promotore e Scientifico del Centenario dell’Appello ai Liberi e Forti
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