Gli eurocandidati cattolici (e dispersi)



Angelo Picariello    17 Maggio 2019       0

Il quotidiano della CEI “Avvenire” ha spulciato le liste elettorali delle prossime elezioni europee, cercando di individuare i candidati riferibili in qualche forma al cosiddetto “mondo cattolico”. Ne è venuta fuori una prevedibile frammentazione nell’intero panorama politico, che proponiamo alla lettura. Sarà interessante verificare a posteriori la riuscita in termini di eletti di questa dispersione.

 

Niente sarà più come prima, e allora – la Brexit insegna – meglio pensarci prima. Il voto europeo del 26 maggio si presenta come una svolta. I vecchi equilibri basati sul doppio pilastro Europopolare-Eurosocialista sono intaccati, e sono già emerse terze, quarte e quinte forze: sovranisti, certo, e conservatori, ma anche i nuovi liberali alla Macron e ambientalisti. In Italia, poi, c’è un carico di attese in più, con l’alleanza giallo-verde che, proprio sulla spinta dello scontro elettorale, vacilla.

Per i cattolici – candidati o elettori – l’impegno per il progetto di una Europa unita (così caro alla visione cristiana) è anche l’occasione per misurarsi con l’appello lanciato lo scorso dicembre dal presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, che in un’intervista al nostro giornale invocava «una grande rete per l’Italia e per un futuro solidale ed europeo». Stante lo 'spezzettamento' della Dottrina sociale negli attuali partiti, alcuni più attenti ai tradizionali 'valori sensibili' (dalla vita alla famiglia), altri all’altrettanto preziosa etica della solidarietà (dalla lotta alla povertà all’inclusione sociale), due strade potevano essere seguite: o la creazione di una nuova forza politica che se ne facesse carico per intero, o il fiorire di candidature, in grado di 'farsi valere' con le preferenze (possiamo esprimerne sino a tre, con alternanza di genere uomo-donna).

Il risultato a un primo esame si presenta insoddisfacente: generosi tentativi di dar vita a nuove ampie formazioni non sono riusciti. Alcuni, come la rete di 'Politica insieme', hanno scelto di non presentarsi, mentre per chi ha deciso di provarci, in assenza di un contenitore unitario l’obiettivo della soglia minima del 4% è diventato una montagna difficile da scalare. D’altro canto, da parte dei numerosi candidati esplicitamente cattolici presenti nelle formazioni maggiori, o comunque già consolidate, è emersa di rado una chiara differenziazione dalla linea 'ufficiale' di partito sui punti non in linea con la Dottrina sociale cristiana. Si pensi – nel centrodestra – al tema dell’immigrazione e al principio basilare dell’accoglienza degli ultimi, spesso negato; o – per il centrosinistra – alle incomprensioni e agli strappi su manipolazione della vita e aborto, eutanasia e politiche per la famiglia.

POPOLO DELLA FAMIGLIA-ALTERNATIVA POPOLARE

Il movimento di Mario Adinolfi ci prova. Base di partenza i 211mila voti di un anno fa, ma per farcela ora servirebbe oltrepassare il milione di consensi. Di mezzo c’è stata la grande mobilitazione in tutta Italia per l’interessante proposta di iniziativa popolare del reddito di maternità e l’intesa raggiunta con Ap, che ha scongiurato la raccolta firme per il simbolo, che reca un esplicito riferimento al Ppe. «Ci siamo presentati il 20 gennaio, all’indomani del centenario dell’appello di Sturzo ai 'liberi e forti', per inaugurare un nuovo secolo di impegno», dice Adinolfi. Una pagina tutta da scrivere, per mettere la famiglia al centro anche in Europa: «Vogliamo togliere soldi al reddito di cittadinanza per dare alle mamme mille euro al mese per 8 anni, e consentire così a chi liberamente lo desideri, un periodo della vita da dedicare per intero alla famiglia e alla cura di un figlio». Proposta depositata alla Camera perché possa diventare legge, «ma che ha tanto da dire anche a un’Europa in piena crisi demografica e a corto di futuro», conclude Adinolfi, capolista al Centro. «Vogliamo andare oltre le polarizzazioni in atto», dice Paolo Alli, ex deputato alfaniano, esperto di relazioni internazionali, presidente di Ap e capolista nel Nord-Ovest. «Restiamo saldamente ancorati nel Ppe, evitando i cedimenti di tutti i partiti del centrodestra».

POPOLARI PER L’ITALIA

«Le alleanze sbagliate stanno snaturando le grandi formazioni europeiste», dice Mario Mauro. L’ex ministro della Difesa torna all’antico. Torna all’Europa (è stato vicepresidente al Parlamento di Strasburgo) e – originario di Foggia – torna anche alle radici meridionali come capolista per il Sud dei Popolari per l’Italia, formazione di cui è leader. «L’Europa – spiega – non si fa con i sovranisti. Se uno pensa di allearsi con loro, fatalmente il risultato sarà il ritorno alle politiche nazionali, ossia il disfacimento del progetto europeo». Una lista, quindi, per uscire dagli equivoci. Che adotta pari pari il simbolo e la denominazone del Ppe. Fra le candidature più significative quella dell’ex senatore trentino Ivo Tarolli,capolista nel Nord-Est. Mentre nel Nord-Ovest al numero 2 c’è Piero Pirovano, dirigente del Movimento per la Vita, e fondatore del movimento 'Solidarietà' dopo essere stato a lungo cronista di Avvenire. Spiega Mauro: «È un seme piantato per dare un voto che peserà dalla parte giusta. È il primo mattone di una nuova casa». Sul piano programmatico, al primo posto c’è la denatalità. Lo strumento è quello della sussidiarietà, «cosa molto diversa dal dire 'più Europa'. Noi siamo per il progetto dei padri fondatori, da perseguire con meno burocrazia. Puntiamo agli Stati Uniti d’Europa».

PD-SIAMO EUROPEI

Nel progetto 'plurale' del Partito democratico con Carlo Calenda c’è spazio anche per Demos, componente apertamente ispirata alla Dottrina sociale della Chiesa. Doppia candidatura per Pietro Bartòlo (Isole e Centro), medico degli immigrati di Lampedusa; al Centro c’è anche la capo delegazione della Commissione Europea in Italia Beatrice Covassi. Al Sud il giurista e grande esperto di fisco Eduardo Piccirilli e al Nord Ovest il neurochirurgo Giuliano Faccani. Bartòlo ha anche sottoscritto il documento della Federazione europee delle famiglie cattoliche firmato, nel Nord Est, da Antonio Calò. Al Nord Ovest si ripropone anche l’ex popolare, e capodelegazione uscente del Pd, Patrizia Toia, nel Nord Est invece si segnala pure Achille Variati, ex sindaco Dc di Vicenza. Al Sud e nelle Isole, infine, i dem puntano su due capolista in prima fila nella lotta alla mafia, insieme all’associazione Libera: l’ex procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti, e l’uscente Caterina Chinnici.

FORZA ITALIA

Due i nomi dell’Udc: il leader, l’uscente Lorenzo Cesa, candidato al Sud, e Maria Di Masi, al Centro, impegnata nel volontariato a Pomezia. Legata all’associazionismo cattolico, a Pisa, anche Raffaella Buonsangue. Nel Nord Ovest si segnalano l’attivissimo europarlamentare uscente Massimiliano Salini, vicino a Comunione e liberazione, e l’atleta paralimpica e conduttrice tv Giusy Versace, in prima fila nelle campagne di solidarietà con i diversamente abili. Hanno aderito al documento Gandolfini- Quagliariello 'L’Europa che vogliamo' Mauro Parolini e Claudia Toso, mentre nel Nord Est Emanuele Crosato ha firmato quello delle famiglie europee. Al Centro è capolista Antonio Tajani, che da presidente del Parlamento Europeo si è personalmente impegnato per Asia Bibi e per rafforzare la cooperazione con i Paesi africani. E, sempre al Centro, spicca la candidatura di Olimpia Tarzia, storica dirigente del Movimento per la vita, e promotrice, da consigliere regionale, della legge sulla famiglia del Lazio. Legato all’associazionismo cattolico anche il social manager Simone Rebichini, . Hanno infine sottoscritto il documento delle famiglie europee Jacopo Ferri, al Centro, Aldo Patriciello al Sud e Salvatore Cicu nelle Isole.

LEGA

Nel Nord-Ovest hanno firmato il documento 'L’Europa che vogliamo' gli uscenti Angelo Ciocca e Oscar Danilo Lancini, e i candidati Alessandra Cappellari e Dante Cattaneo. Vicini a sigle 'pro life' sono nel Nord-Est Paolo Borchia, legato al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, e il parmense Emiliano Occhi, mentre l’uscente Mara Bizzotto e il candidato Marco Dreosto hanno sottoscritto il documento 'L’Europa che vogliamo', al pari dell’ex senatrice Cinzia Bonfrisco e dell’economista 'euroscettico' Antonio Maria Rinaldi al Centro; e, al Sud, di Andrea Caroppo, leader pugliese del Carroccio, espressione di Alleanza cattolica, e Giancarlo Cerrelli. Mentre il documento delle famiglie europee è stato sottoscritto nel Nord Est da Giannantonio Da Re e nel Sud da Igor Gerlanda.

FRATELLI D’ITALIA

Giorgia Meloni, capolista in tutta Italia, ha messo la lotta alla denatalità in cima al programma di Fdi e ha sottoscritto il documento Gandolfini- Quagliarello, al pari di Federica Picchi, imprenditrice e produttrice di filmografia cristiana (Nord Ovest e al Centro), Carlo Fidanza e Maurizia Rota, e così hanno fatto nel Nord Ovest la new entry (ma ex capodelegazione di Forza Italia) Elisabetta Gardini, nel Nord Est; Nicola Procaccinial Centro; l’ex governatore pugliese Raffaele Fitto al Sud; e nelle IsoleRaffaele Stancanelli e Carolina Varchi , attuale deputata e responsabile, per Fdi, del dipartimento famiglia e valori non negoziabili. Gli ultimi due, come Gardini, hanno firmato anche il documento delle famiglie europee. Che, dentro Fdi, è stato sottoscritto anche da Remo Sernagiotto (Nord Est) e Maria Fernanda Gervasi (Isole).

MOVIMENTO 5 STELLE

Più difficile monitorare le liste del M5s, perché i pentastellati non sottoscrivono piattaforme 'esterne'. Si segnalano però i profili marcatamente 'cattolici' di due capolista: al Centro Daniela Rondinelli (ex responsabile delle relazioni internazionali della Fisascat-Cisl e componente dal 2010 del Comitato economico e sociale europeo); al Sud Chiara Gemma, docente di didattica e pedagogia a Bari. Sempre al Sud vengono dall’impegno nel volontariato anche Claudio Alberto De Giglio (pugliese di Medugno) e Antimina Di Matteo (campana di Aversa).

+EUROPA

Nelle liste di +Europa da segnalare Riccardo Travaglini, espressione – al Centro – di 'Italia in Comune', sindaco di Castelnuovo di Porto, schierato con la parrocchia per soccorrere i migranti dopo la chiusura del centro di accoglienza.

EUROPA VERDE

Dentro Europa Verde fra i profili da segnalare la capolista del Nord Ovest Elena Grandi, proveniente dall’impegno nel doposcuola in un oratorio della periferia milanese; ed Elena Baldo, capolista al Sud, formatasi nel volontariato cattolico a Roma, e impegnata poi a Taranto nella battaglia per l’ambiente. Viene da un lungo impegno cattolico anche Nicoletta Dentico di Banca etica. E lo stesso leader Angelo Bonelli (candidato nel Nord Est) si è formato al 'Centro Giano' di Casalbernocchi con don Di Liegro, e poi - da presidente del Municipio di Ostia - minacciato dalla mafia fu costretto a trasferirsi per ragioni di sicurezza personale.

LA SINISTRA

Per La Sinistra, infine, da segnalare, Silvana Cesana, impegnata nel volontariato accanto alle famiglie dei bambini 'discriminati' alla mensa di Lodi, la scrittrice ambientalista e presidente dell’Associazione 'Laudato si’' Daniela Padoan e Paolo Narcisi, medico dei migranti a Pinerolo. Al Centro, Marco Benedettelli, comunicatore del volontariato, che ha anche collaborato con Avvenire.


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