Associazione nazionale, un progetto tradito



Alessandro Risso    19 Aprile 2019       1

Pubblichiamo la lettera inviata dal presidente dei Popolari piemontesi Alessandro Risso al direttore de “Il Domani d’Italia” Lucio D’Ubaldo in merito alla poco edificante vicenda dell’Associazione nazionale “I Popolari” presieduta da Pierluigi Castagnetti. Nel testo è possibile trovare i link per leggere gli articoli citati.

 

Caro Direttore,

ho letto su “Il Domani d’Italia” la vicenda dello scritto inizialmente attribuito a Pierluigi Castagnetti e poi corretto nell’autore. Se dovessi scegliere un aggettivo per definirla, direi “imbarazzante”, ma prenderò per buono l’equivoco, senza entrare nel merito del giudizio sul PD di Zingaretti che ha provocato tanta agitazione.

Voglio invece tornare sul fatto che nel pubblicare il commento incriminato all’articolo di Nino Labate, avete indicato Castagnetti come “segretario dell’Associazione I Popolari”. E qui non ci siamo. Non mi riferisco al fatto che dell’Associazione nazionale Castagnetti è il “presidente” e non il segretario, sbaglio comprensibile riguardando l’ultimo segretario politico del PPI.

Contesto invece il fatto che Castagnetti venga ancora qualificato con riferimento all’Associazione.

Avevo già scritto un ampio articolo su “Rinascita popolare” poi ripreso anche da voi – al quale rimando – per lamentare l’assoluta inattività dell’Associazione nazionale, che in quasi 17 anni non ha mai avviato un tesseramento, mai convocato un’Assemblea dei soci, mai eletto un Direttivo, né un Segretario, né un Tesoriere, né un Proboviro, né un Revisore. L’eterno presidente si basa ancora sulla nomina iniziale del 2002 fatta da una cinquantina di dirigenti del disciolto PPI, in continuità con l’incarico di ex segretario del partito. Come ho già scritto, Castagnetti “nei fatti ha dimostrato di non credere nell’Associazione e penso che non abbia più, per questo palese disinteresse, il diritto morale di rappresentarla”.

Ti chiederei quindi la cortesia di non accostare Castagnetti all’Associazione I Popolari per non riaprire ferite in coloro che credono nel valore del progetto, seppur tradito dal vertice.

Qualcuno dei lettori si domanderà che titolo ho per parlare così: da pochi giorni sono stato rieletto presidente dei Popolari piemontesi, realtà presente e attiva dal 2002 in linea con il progetto nazionale che prevedeva Associazioni regionali collegate. Molte sono le realtà culturali che si ispirano ai valori del popolarismo, ma purtroppo solo in Piemonte si è dato seguito all’idea iniziale. Con il risultato paradossale che, a norma di Statuto (art. 9), posso legittimamente considerarmi l’unico componente effettivo dell’Assemblea, in assenza di altri presidenti regionali e di eletti in rappresentanza di soci che non esistono. Anche se in teoria potrei da solo sfiduciare Castagnetti, penso tuttavia che una situazione così al limite dell’assurdo andrebbe sanata diversamente.

Sarebbe necessaria una riunione dei “costituenti”, allargata a quanti hanno dimostrato di avere a cuore l’eredità culturale del popolarismo, per valutare il cammino percorso e decidere il da farsi. Castagnetti potrebbe così in quella sede spiegare le ragioni della sua totale inattività e coerentemente rassegnare le dimissioni.

Sarebbe un contributo alla chiarezza in una fase di positivo fermento seguito alle riflessioni sul Centenario del PPI sturziano, possibile preludio a una nuova stagione politica dei “liberi e forti”. Se anche “Il Domani d’Italia” volesse farsene promotore e raccogliere opinioni in merito, sarebbe un bel passo avanti.

Grazie per la pubblicazione, con un cordiale saluto.

Alessandro Risso

Presidente dell’Associazione “I Popolari” del Piemonte.


1 Commento

  1. Caro presidente Risso, premesso che condivido al 101% il contenuto della lettera di cui sopra, spiego anche in poche righe il perchè. Alla conclusione dell’esperienza del Partito Popolare, di là dal volere o non volere salire sulla carrozza del nuovo Partito nel quale molti popolari confluirono (la Margherita), molti palesarono l’esigenza di metter su qualcosa che tenesse vivi e desti gli ideali del popolarismo sturziano. Io sono di Lecco e mettemmo insieme un’associazione chiamata proprio “I Popolari della Provincia di Lecco” (e stimo che, similmente, sia nata la vostra dei piemontesi). Fu in quel momento che sembrava che la stessa esigenza fosse avvertita in tutto il Paese, ripeto, a prescindere dalla Margherita. E lì sembrò che Castagnetti volesse lui guidare questo coagulo e, non so come, un giorno leggemmo che lui era diventato Presidente nazionale. Al che lo contattammo subito per capire e chiarire l’equivoco; noi, una associazione provinciale, nemmeno interpellati, e lui Presidente nazionale. Il villano nemmeno usò il garbo di risponderci, al chè divenne chiaro, molto chiaro, che la sua condotta era quanto di più strumentale potesse esserci per chissà quale operazione di potere a suo vantaggio. Noi, lecchesi, di quell’uomo, on.Castagnetti, abbiamo tratto una pessima impressione e persa la stima, ma vedo che, caro Risso, con voi piemontesi, siamo in buona compagnia.

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