Venerdì 22 febbraio, dalle 17.45 all’Educatorio della Provvidenza (corso Trento 13 – Torino) si terrà l’incontro dal titolo “Un’altra Europa è possibile?”.
Le risposte a questa domanda scaturiranno dall’intervista che il giornalista e politico Giuseppe Davicino farà all’economista Daniele Ciravegna, docente emerito dell’Università di Torino e autorevole esperto della Dottrina sociale.
È sotto gli occhi di tutti che gli ideali di Ventotene, concretizzati da tre grandi democratici cristiani come De Gasperi, Adenauer e Schuman sono stati soppiantati (definitivamente?) dall’Europa della finanza e dell’austerità.
I limiti di questa Unione Europea, evidenti nel quadro geopolitico, cominciano a pesare sull’economia, arrivando a mettere in discussione il futuro della moneta unica. Le regole di Maastricht, sostenute con immutato vigore dalla dominante Germania, stanno di fatto portando all’impoverimento delle classi medie e popolari e del Vecchio Continente. Con conseguenze non solo socioeconomiche ma anche politiche, come denota la forte avanzata dei “sovranismi”, la moderna dizione dell’antico e triste nazionalismo.
Non a caso abbiamo inserito questo appuntamento nel ciclo dei “Dialoghi sulla democrazia malata”.
Le risposte a questa domanda scaturiranno dall’intervista che il giornalista e politico Giuseppe Davicino farà all’economista Daniele Ciravegna, docente emerito dell’Università di Torino e autorevole esperto della Dottrina sociale.
È sotto gli occhi di tutti che gli ideali di Ventotene, concretizzati da tre grandi democratici cristiani come De Gasperi, Adenauer e Schuman sono stati soppiantati (definitivamente?) dall’Europa della finanza e dell’austerità.
I limiti di questa Unione Europea, evidenti nel quadro geopolitico, cominciano a pesare sull’economia, arrivando a mettere in discussione il futuro della moneta unica. Le regole di Maastricht, sostenute con immutato vigore dalla dominante Germania, stanno di fatto portando all’impoverimento delle classi medie e popolari e del Vecchio Continente. Con conseguenze non solo socioeconomiche ma anche politiche, come denota la forte avanzata dei “sovranismi”, la moderna dizione dell’antico e triste nazionalismo.
Non a caso abbiamo inserito questo appuntamento nel ciclo dei “Dialoghi sulla democrazia malata”.
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