TIM, le valli prima dello Spazio



Marco Bussone    7 Febbraio 2019       1

Oltre metà dei residenti nei Comuni montani piemontesi ha problemi di ricezione dei canali RAI e Mediaset. E la TV nazionale pretende comunque il pagamento del canone, prelevato sulla bolletta elettrica. Riguardo alla telefonia mobile, la situazione non è migliore, e Internet ha una velocità di navigazione bassissima, con estesi territori non coperti, proprio mentre si estendono nuovi servizi on-line e nuovi obblighi (ad esempio la fatturazione elettronica). La TIM, sponsor del Festival di Sanremo, nei suoi spot si lancia verso lo Spazio: per il presidente UNCEM farebbe meglio a dare in Italia un servizio accettabile a tutti.

 

Siamo abituati a guardare al futuro con ottimismo, fiducia, speranza. Proviamo a farlo, con il sistema degli Enti locali montani. Ogni giorno. Ma questa volta, dagli amici di TIM non ci sentiamo confortati, sul presente e sul futuro, loro e nostro. Posso dire che ci sentiamo un po' presi in giro.

Perché gli spot e i claim scelti per intervenire nelle pause del Festival di Sanremo non raccontano il Paese vero e non hanno certo i piedi per terra. Guardano allo Spazio, ai voli verso l'alto, alla Luna e al Pianeta Rosso. Bene, fin qui. Peccato che TIM non abbia ancora finito di far bene le cose qui in Terra.

Avremmo preferito quegli spot – almeno uno – raccontassero nuovi investimenti nelle Alpi e negli Appennini, tra le nostre valli che puntano sulla crescita anche grazie al digitale. Lo diciamo da tempo ai vertici del colosso Telco, un po' distratti. E lo diciamo a MISE e AgCom.

A chi permette che i segnali della telefonia mobile in moltissime aree montane siano inesistenti, a chi non vigila affinché la PA italiana possa avere agevolazioni per i servizi di connettività e scambio di dati. Lo diciamo alla stessa azienda, a TIM, ai tanti dirigenti disponibili che hanno risposto al contatto di UNCEM, provando a capire che nel 40 per cento del Paese – Pianeta Terra – internet va a meno di 200kbs, che in molte realtà alpine e appenniniche i cavi dei telefoni sono appesi alle piante, quando va bene perché le piante non sono cadute sui cavi.

E diciamo a TIM, da tempo, che servono investimenti con nuove torri radio per trasmettere meglio i segnali, anche nelle valli laterali e nei posti meno battuti, da loro ritenuti a fallimento di mercato. Perché lì segnale fa rima con sicurezza e opportunità di vita.

Per tutto questo, con tutto questo nostro impegno, ribadiamo a TIM: benissimo lo Spazio, bene le vostre pubblicità sanremesi, ma avremmo bisogno di altro nei nostri Comuni e sui nostri territori.

Lo diciamo ancora una volta. MISE e AgCom intervengano per mostrare le tante situazioni dove le infrastrutture assenti o limitate minano la digitalizzazione e aumentano il divario digitale dell'Italia.

Noi, Unione nazionale Comunità ed Enti montani, continuiamo a mobilitarci e a intervenire per segnalare questi danni, vere emergenze del Paese.


1 Commento

  1. Intervento quanto mai opportuno. Una delle “riforme” o degli “interventi infrastrutturali” utili ai cittadini. Purtroppo, come per tante altre realtà, oggi si pensa solo alla visibilità e all’aspetto commerciale (compresa la Sanità trasformando in Aziende tutte le strutture sanitarie, e cioè preoccupandosi soltanto dell’aspetto economico e dei risultati di bilancio, anzichè pensare al bene comune, all’efficienza e alle difficoltà delle persone – pazienti e parenti)

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