Nel 2045 – tra 26 anni, che non sono molti – saranno entrati a far parte degli ottuagenari tutti i milioni di baby-boomers nati tra il 1958 e il 1965. Il futuro dell’assistenza per gli anziani non autosufficienti raggiungerà il punto di più alto rischio. Tanti anziani in un Paese che da tempo fa pochi figli.
Da questo scenario parte la ricerca realizzata da Claudio Falasca per AUSER e SPI CGIL dal titolo Problemi e prospettiva della domicialiarità. Invecchiare a casa propria è un diritto che va garantito con una rete efficace di servizi sul territorio, ma diventerà sempre più una necessità visto il cambiamento demografico. Anche se, a fronte di una costante crescita del numero di anziani bisognosi di cure, diminuirà il numero di caregiver familiari.
È uno dei grandi temi del nostro tempo, che però la politica sinora fa finta di non vedere. Il nostro sistema di welfare, di cui la famiglia è un attore fondamentale, rischia di non reggere.
Chi vuole leggere la sintesi della ricerca, può cliccare sul link sottostante.
AUSER_Sintesi-ricerca-invecchiare-a-casa-propria
Da questo scenario parte la ricerca realizzata da Claudio Falasca per AUSER e SPI CGIL dal titolo Problemi e prospettiva della domicialiarità. Invecchiare a casa propria è un diritto che va garantito con una rete efficace di servizi sul territorio, ma diventerà sempre più una necessità visto il cambiamento demografico. Anche se, a fronte di una costante crescita del numero di anziani bisognosi di cure, diminuirà il numero di caregiver familiari.
È uno dei grandi temi del nostro tempo, che però la politica sinora fa finta di non vedere. Il nostro sistema di welfare, di cui la famiglia è un attore fondamentale, rischia di non reggere.
Chi vuole leggere la sintesi della ricerca, può cliccare sul link sottostante.
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