Lettera aperta a Castagnetti



Lucio D'Ubaldo e Giorgio Merlo    28 Dicembre 2018       6

In una lettera aperta indirizzata “al Presidente dell’Associazione nazionale dei Popolari, Pierluigi Castagnetti” Lucio D’Ubaldo e Giorgio Merlo illustrano la proposta di avviare i Circoli “Liberi e Forti” in tutta Italia.

Partendo dalle iniziative per ricordare la fondazione del PPI di Luigi Sturzo nel prossimo mese di gennaio, l’iniziativa intende riproporre nell’attuale contesto politico italiano la tradizione e il pensiero del popolarismo di ispirazione cristiana. Una proposta politica, culturale e organizzativa che intende raccogliere anche la forte e diffusa domanda per una rinnovata presenza politica dei cattolici italiani nella società contemporanea.

È possibile leggere la lettera aperta inviata a Pierluigi Castagnetti cliccando sul link sottostante.

2018-12-28_Caro_Pierluigi


6 Commenti

  1. Sento anch’io il bisogno di una concreta presenza organizzata dei cattolici italiani sul territorio attraverso circoli culturali e di volontariato. Ma non da soli. Si tratta ci trovare alleanze con forze laiche e liberali con gli stessi ideali.

    • Pur sostenendo la opportunità di alleanze con forze laiche con ideali simili,
      bisogna rispettare l’ ordine logico e temporale. Prima dai un minimo di consistenza all’ iniziativa proposta da Merlo e D’ Ubaldo e poi ti allei con tutti gli uomini di buona volontà. Altrimenti è come chiedere a priori di entrare in iniziative altrui e fatalmente entrarvi uti singuli e non come una associazione esistente ed operante. Salvo che non si vogliano rincorrere obiettivi personali di corto respiro. Spero proprio di no.

  2. No amici, capisco l’ideale che vi ispira, ma finiremmo per essere quelli che siamo: non tocca più a noi creare un circolo in cui stare bene insieme, illudendoci che qualcuno ci stia aspettando.Il popolarismo ha bisogno di un nuovo inizio, aggiornato ai tempi nostri in contenuti e metodi. Chi ha vocazione politica sa che questa alta forma di carità e di servizio richiede d’immergersi liberi e forti nella realtà circostante non per dire le ragioni del nostro impegno, ma farcelo chiedere da altri quando saranno sorpresi da comportamenti e ragionamenti inusuali praticati da noi.
    L’associazione basta per approfondire, analizzare e studiare e poi andare altrove, ma non in un’altra casa presuntamente nostra.
    Buon lavoro e che sia per tutti un anno non sterile, ma consumato.

  3. Non posso che auspicare la nascita di decine e decine di circoli “liberi e forti” in tutta Italia, in aggiunta alle realtà che già esistono e sono impegnate nel mantenere vivi e attuali i valori del popolarismo sturziano.
    Ma chiederei ai due amici promotori della lettera, cosa c’entra Castagnetti? Persona stimabile, s’intende, ma che da tanti anni ha dimostrato nei fatti di non credere in una presenza organizzata dei “liberi e forti”. Se vogliamo dare, come scrive Julini, “un nuovo inizio al popolarismo” affidiamo almeno il futuro a chi non è stato bocciato dal passato.

  4. in questo momento storico dove i tradizionali ideali non sono più chiaramente distinguibili e definibili mettere su un partito di centro mi sembra un problema davvero enorme. Gli ideali cristiani e cattolici spesso non possono che essere intesi in via personale a seconda della percezione dei nuovi problemi sociali. A seconda degli interessi od orientamenti si rischia di essere intrappolati in ideologie non chiaramente e sicuramente sentite.

  5. Caro Risso, concordo in pieno sul Suo commento alla lettera aperta a Castagnetti. Il vino nuovo deve andare in otri nuovi…

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