Rispondere Insieme all’appello di Bassetti



Giancarlo Infante    10 Dicembre 2018       3

Il clamore di questi giorni, suscitato da un articolo de “La Repubblica” sull’idea di far ripartire un’iniziativa politica organica ispirata cristianamente, conferma l’esistenza di una questione aperta. Così aperta che ancora continua la fioritura di articoli, dichiarazioni e commenti.

Soprattutto la stampa di destra ed esponenti della cosiddetta destra cattolica sono intervenuti. Il motivo è chiaro: è messa in discussione la naturale tendenza che, a loro dire, avrebbero i cattolici a collocarsi in un fronte conservatore o a finire solo marginalmente in altri ambiti.

È ovvio che si continua a puntare sul gioco interessato di una divisione bipolare. La stessa che ha significato la morte del mondo cattolico impegnato pubblicamente, ma cosa ben più grave la scomposizione politica causa ed effetto di un indebolimento della coesione sociale.

Pure sulla sinistra si è commentato, sia pure in maniera maggiormente discreta. Perché la proposizione di un movimento popolare e di cattolici democratici presenta un rischio più sottile: vedere spuntare un diverso e alternativo richiamo per quanti a livello popolare negli anni scorsi hanno finito per sostenere una ipotesi di partecipazione al centrosinistra: gli stessi che adesso vivono una forte fase di disillusione e di sconfitta, mentre si pone il problema della fuoriuscita di tanti cattolici da un PD che sembra sempre più regredire verso il vecchio PDS.

Insomma, giunge sulla scena un’entità che intende davvero proporre una linea di scelta libera, disposta al confronto ma autonoma, identitaria ma non autoreferenziale o settaria, e che, nel suo piano programmatico, presenta le proposte adeguate per rispondere all’appello del cardinal Bassetti a superare la divisione tra i cosiddetti cattolici del sociale e quelli della morale.

Dopo il clamore, che ha comunque molto smosso in positivo e non solo nelle realtà regionali dove la nuova proposta ha già trovato centinaia di persone interessate, è il momento di precisare.

Si tratta di dare vita ad una iniziativa politica capace di mettere insieme, su di una base paritaria ed inclusiva, altre associazioni e gruppi, ma anche le tante persone singole che in questi anni hanno pensato, e ancora stanno pensando, su come dare finalmente voce a quel filone ideale presente nel Paese che si collega e incarna la tradizione popolare e democratico cristiana.

La formula dell’associazione è , nel contesto attuale, la più perseguibile nell’immediato, la più aderente e conseguente a ciò che ci troviamo di fronte.

Gli autorevoli inviti dei mesi e dei giorni scorsi a lavorare Insieme giungono sulla base di una constatazione: nel mondo cattolico c’è un fermento nuovo. I laici si stanno liberamente interrogando e muovendo e, quindi, una Gerarchia attenta e sensibile non può che cogliere una tale novità e invitare al discernimento, lasciando a dei cittadini cristianamente ispirati tutte intatte le loro responsabilità.

Non si tratta, così, di abbandonarsi acriticamente alla sola lettura dei titoli dei giornali perché nessuno è così sciocco e sprovveduto di pensare di fare nascere il partito “dei” cattolici o, tanto meno, “dei vescovi”.

Si tratta di avviare una presenza sui problemi del Paese su cui tutte le persone di buona volontà, raziocinanti e interessate al bene comune, possano avanzare proposte e suggerimenti.

Poi, se la strada sarà avviata e, soprattutto, proseguita con abnegazione e lucidità, dovranno essere risolti i tanti problemi che, inevitabilmente, conseguono all’avvio di una iniziativa politica seria e determinata.

(tratto da www.ildomaniditalia.eu)


3 Commenti

  1. Per lasciare un commento breve uso uno stratagemma: faccio finta di essere il nemico dell’ umana natura, il separatore, insomma il diavolo. Su cosa punterei per far fallire iniziative in linea con quanto auspicato nel bell’articolo? Semplice: sulla incapacità quasi proverbiale dei singoli cattolici a rinunciare ad assolutizzare i particolari, che produce il fallimento nella testimonianza comunitaria dell’essenziale. Cattolici nel PD insegnano…

  2. Il mondo cattolico richiamato alla sua irrilevanza politica è decisamente in fermento. La Democrazia Cristiana si è ricomposta ribadendo la sua fedeltà agli insegnamenti di Sturzo e De Gasperi e la sua ispirazione cristiana secondo il magistero sociale della Chiesa. Il prof. Riccardi di S.Egidio ha annunziato la nascita di “Democrazia solidale” un soggetto politico che si colloca nell’ambito dell’associazionismo cattolico. Il cardinale Bassetti con l’avallo del Segretario di Stato ha dato vita a “Insieme” che rischia di apparire come un organo confessionale. Se le cose non si chiariscono per tempo temo si cada in confusione foriera di insuccesso. Forse sarebbe bene ricomporre tutti in una sorta di “Opera dei Congressi” di antica memoria prima che sia troppo tardi.

  3. Sentire leggere queste riflessioni sui cattolici presenti in politica mi arriva nell’anima un desiderio di contribuire con questo intervento. Sono Giorgio Bosi, ho 79 anni iscritto al PD di Pegognaga (Mantova), provengo dalla DC cui mi sono iscritto a 17 anni. Ora nella attuale situazione propongo una grande coalizione di Centrosinistra con il PD presente insieme ad altre forze che si riconoscono nella Costituzione formando così una ALLEANZA DEMOCRATICA POPOLARE.

Lascia un commento

La Tua email non sarà pubblicata.


*