Ciao Renato



Redazione    16 Ottobre 2018       0

La scorsa settimana ci ha lasciati un altro grande amico, Renato Valente.

Un malore mentre era alla guida della sua auto ne ha fermato il cammino terreno alla bella età di 95 anni.

Originario di Alba, Valente è stato partigiano combattente: fino a dicembre del ‘44 nella zona di Pamparato, tra Valcasotto e le grotte di Bossea, con la banda Aceto, un gruppo autonomo. Poi passò nella Divisione di “Giustizia e Libertà” guidata da Libero Porcari, attiva nelle Langhe, e partecipò alla liberazione di Alba.

Diventato medico chirurgo, si trasferisce a Torino. Dal matrimonio con Mariuccia nascono cinque figli, una bella e impegnativa famiglia. Ma Renato non fa mancare il suo impegno per il “bene comune”. “Sempre democristiano e fedele ai valori cristiani”, come ha detto in una intervista su “Repubblica”, si è sempre occupato della sua città di adozione: militante della DC, fu ininterrottamente eletto consigliere comunale dal 1960 al 1985 e ricoprì l’incarico di assessore agli Approvvigionamenti ed economato ( 1965-66), poi al Lavoro, al Bilancio.

Erano gli anni in cui Torino doveva far fronte alla epocale immigrazione dal Sud e tutto veniva ad essere insufficiente: dalle infrastrutture, alle case, alle scuole, ai trasporti privi di mezzi per coprire un territorio urbano ampliatosi a dismisura. Come racconta nella sua autobiografia, si recò a Londra per cercare e stipulare mutui decisivi per una città che doveva dare risposte rapide ai nuovi bisogni. Si occupa poi del Decentramento, guida il gruppo consigliare DC e, una volta lasciata la Sala Rossa, mantiene l’impegno civico in Circoscrizione dal 1985 al 1990. Il suo interesse per la res publica e la politica non si è mai interrotto, ed è stato fino all’ultimo un socio fedele e puntuale nel rinnovare l’adesione alla nostra Associazione.

Il 6 maggio 2015, per il settantesimo anniversario della Liberazione, è stato insignito dal sindaco Fassino del Sigillo Civico, insieme agli altri partigiani superstiti che hanno avuto una esperienza da consigliere comunale. Guardò con ironia e distacco alla meschina polemica sull’onorificenza: “Mi hanno detto che c’è un gruppo che non vuole dare i Sigilli Civici. Non capisco per quale motivo. L'idea era nata tra di noi, in uno degli ultimi incontri, parlando con Quagliotti che ha poi formalizzato la proposta. Pazienza, vorrà dire che se non me lo danno per il 70esimo anniversario del 25 aprile lo riceverò per l'80esimo. Aspetterò».

Quell’anniversario lo festeggerai dall’altro lato del cammino.

Ciao Renato, un vero esempio: umano, professionale e politico.


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