Mago Malagò



    2 Ottobre 2018       0

La nostra Torino è stata quindi estromessa dalla possibile organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2016.

Spezziamo subito una freccia dal fianco della sindaca Appendino (ne ha già molte altre, giustamente conficcate per le sue incapacità, da sembrare un’icona di san Sebastiano): ha ragione quando afferma che Torino avrebbe benissimo potuto organizzarle in proprio le Olimpiadi, dato che “qui costava meno: noi gli impianti li avevamo già”. Persino il ministro Toninelli, esprimendo lo stesso concetto, ha azzeccato l’unica sua uscita degli ultimi mesi. Però i poveri 5 Stelle pagano un po’ le loro divisioni interne (con qualche frustrato del NO a tutto sempre pronto a farsi sentire) che hanno reso incerta per molte settimane la volontà dell’amministrazione subalpina di impegnarsi per i Giochi. E molto pagano lo strapotere leghista al governo che ha indirizzato la candidatura olimpica sul fedele lombardo-veneto.

Ci pare tuttavia che il vero vincitore della contesa sia un partito occulto, il PdS.

Tranquilli... Occhetto non c’entra nulla. Si tratta del Partito della Spesa. Quello che punta ai grandi investimenti per ricavarne laute prebende. A volte solo vantaggi d’immagine, spesso sostanziose mazzette, come ci informano con disarmante regolarità le indagini delle Procure (il progetto del nuovo stadio della Roma è solo l’ultimo esempio).

Questo partito, potente e trasversale, temeva come la peste un’Olimpiade a Torino, povera di investimenti e magari rigorosa nelle spese come già avvenne per il 2006. Ma ha potuto contare su un prezioso alleato, il presidente del CONI Giovanni Malagò. Questi, già protagonista di notevoli deficit per i Mondiali di nuoto 2009 e per l’abortita candidatura di Roma 2024, ha prima furbescamente sostenuto un’improponibile candidatura a tre, da Torino a Cortina (quasi 600 km di distanza!) passando per Milano, soluzione ecumenica che neppure un Andreotti avrebbe osato pensare. Per poi arrivare alla soluzione voluta, la candidatura Grandi Opere di Milano-Cortina, escludendo la “parsimoniosa” Torino.

Non ha così smentito la sua fama di esperto in ogni sorta di alchimie per far uscire più denaro possibile dalle casse pubbliche: il grande Mago Malagò!


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